L’anoressia e la bulimia sono disturbi dell’alimentazione in cui agisce fondamentalmente un’intensa paura di essere grassi/magri, il rifiuto di un modello di società dove i rapporti umani vengono percepiti come innaturali, dove alla relazione con i coetanei si preferisce la propria fantasia che viaggia attraverso mete irrealizzabili. Si sente un forte bisogno di affermare la propria personalità, autodistruggendosi. Si rifiuta il cibo per poter dimostrare di poter fare ameno di tutto, di poter controllare le proprie paure...ma lasciamo da parte almeno una volta la bassa autostima, la depressione, la distorsione dell’immagine corporea, i rapporti madre/figlia e consideriamo la traduzione pratica e più vicina a tutti di cosa significhi essere anoressica visto che i media ci propongono quotidianamente esempi pratici. Parliamo delle passerelle, di quegli scheletri avvolti da un alone di fascino e di classe che diventano autentici status symbol, mete ambite con cui le donne devono fare i conti, confrontarsi e conformarsi, realmente o idealmente per essere in linea con le imposizioni della moda, quasi a voler dire “o sei così o sei out”. Fotomodelle filiformi e fascinose, la cui pelle si trasforma in una pellicola trasparente, le cui braccia e le cui gambe non sono più grosse di un bastone, corpi privi di forme ma avvolti in abiti costosissimi. Tutto ciò finisce col diventare un tragico teatro di messaggi subliminali fatti di immagini malsane, confuse, in un contesto coinvolgente che fa loro da scenario vanno ad impattarsi con la psiche di adolescenti priva di un’identità sufficientemente strutturata. Ed è così che dai trattati medici, l’influenza mediale e catalogata fra le cause scatenanti dei DCA.
Manuela Varietà - Redazione "Ragazzi contro..."
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