martedì 30 ottobre 2007

Look at me!


Look at me!, inserito originariamente da carf.

Because I am looking at you!
And I wonder...?



photo contributed by CARF- S.PAULO BRAZIL for "Ragazzi contro la violenza".

VIOLENZA...


La violenza è solo debolezza…
Nasconde paura ad ogni passo
e incapacità di pensare ad ogni sospiro…
Non ha respiri regolari
poiché non sa gestire i propri istinti.
Non vive per l’Amore di chi la possiede,
ma per l’Odio di chi la produce…
Ogni attimo dilania l’inconsapevolezza del suo possessore
e ne uccide la lucidità.
La violenza...
è il tramonto della nostra vita…


Thomas Leoncini
www.myspace.com/thomasleoncini

Nervosa


Nervosa, photo by -kirra- ©2007 all right reserved

psychology project : Anorexia

photo contributed by KIRRA- Melbourne Australia for "Ragazzi contro la violenza".

sabato 27 ottobre 2007

LA VIOLENZA DEL CYBERSPAZIO


La cultura occidentale della bellezza, fondata su canoni esagerati di magrezza si fa largo anche nel cyberspazio che è lo “spazio di comunicazione aperto dall’interconnessione mondiale dei computer e delle memorie informatiche”.
Non c’è un sito nel word wide web, in cui non compaia un messaggio pubblicitario accompagnato da una donna bellissima, per lo più modelle o personaggi televisivi. E poi, i cambi di identità, le descrizioni fisiche non vere, personalità assolutamente inventate all’interno delle chat line, sono per noi segno di non accettazione e di inadeguatezza al mondo sociale che si vive.

Si tende a descriversi sempre come migliori al fine di essere accettati almeno all’interno di uno spazio dove la propria immagine non è reale.
Un modo in più per poter sognare ma anche nascondersi fuggire da una società che non tollera chi non riesce ad apparire bello, ricco ed intelligente. Ma se per cultura intendiamo un sistema di simboli mediati dal linguaggio, dobbiamo quindi necessariamente intendere per cultura tutto ciò che ci viene trasmesso dai media, principali produttori di simboli.
Essi interagiscono con la nostra percezione della realtà, inserendo nel nostro mondo reale un mondo rappresentato, che detta mode e tendenze.
Anche il virtuale è influenzato da questa tendenza, suggestionato dal cinema cerca di giocare d’anticipo i gusti del pubblico facendo sue protagoniste curve d’acciaio, labbra che uccidono, buone o cattivissime le nuove eroine che conquistano tutti.
Il risultato finale è che il cyberspazio ha fatto sua quella parte della cultura occidentale che vede nella bellezza e nell’immagine il fondamento del successo.

Emanuela Varietà redazione Ragazzi contro…

venerdì 26 ottobre 2007

WAR IS OVER? CESSATE IL FUOCO!!




Questa settimana, in tutti i paesi ancora in guerra, sono morte almeno 954 persone

Iraq
Questa settimana sono morte almeno 389 persone (380 iracheni e 9 militari della Coalizione).
Dall’inizio dell’anno i morti sono almeno 25.819
Israele e Palestina
Questa settimana sono morte almeno 9 persone (7 presunti miliziani e 2 civili palestinesi).
Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 421
Algeria
Questa settimana sono morte almeno 2persone (2 presunti guerriglieri integralisti).
Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 257
Afghanistan
Questa settimana sono morte almeno 99 persone (di cui 12 civili, 80 talebani o presunti tali, 5 militari afgani e 2 soldati Nato) . Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 5.780 (di cui 1.230 civili, 3.704 talebani o presunti tali, 653 militari afgani e 193 soldati Nato)
Cecenia, Inguscezia e Daghestan
Questa settimana sono morte almeno 27 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 714
Pakistan aree tribali
Questa settimana sono morte almeno 28 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 2.367
Pakistan Balucistan
Questa settimana sono morte almeno 13 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 181
Sri Lanka
Questa settimana sono morte almeno 99 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 2.789
India Nord Est
Questa settimana sono morte almeno 15 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 671
India Kashmir
Questa settimana sono morte almeno 8 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 671
India Naxaliti
Questa settimana sono morte almeno 9 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 400
Thailandia del Sud
Questa settimana sono morte almeno 9 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 418
Filippine Npa
Questa settimana è morta almeno 1 persona. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 134
Filippine islamici
Questa settimana sono morte almeno 2 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 137
Sudan
Questa settimana sono morte almeno 56 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 759
Somalia
Questa settimana sono morte almeno 24 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 1.907
Rep. Dem. Congo
Questa settimana sono morte almeno 46 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 870
Etiopia
Questa settimana sono morte almeno 100 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 674
Burundi
Questa settimana sono morte almeno 9 persone. Dall'inizio dell'anno i morti sono almeno 29


Ragazzi contro la violenza!! Contro la guerra!!

mercoledì 24 ottobre 2007

Ragazzi contro la violenza for...MAKE ROADS SAFE campaign


Campaign Launch in Cape Town, inserito originariamente da www.makeroadssafe.org

Who We Are and How You Can Support the Campaign

English | Español | français | Deutsch | Italiano | Arabic | 中文 | Русский язык

Make Roads Safe is supported by an international coalition of organisations. See here for details and links >

The Make Roads Safe campaign is focusing on the 62nd Session of the UN General Assembly, in Spring 2008, where we are calling for a strong UN resolution to include the key policy recommendations of the Make Roads Safe report. Please get involved. As an individual please sign our petition to the United Nations. If your organisation or company agrees with the aims of Make Roads Safe and would like to support the campaign please e-mail info@makeroadssafe.org.

In the United States please email usoffice@makeroadssafe.org or complete and send this declaration.

La campaña Carreteras Seguras es apoyada por una coalición internacional de organizaciones. Haga clic aquí para ver más detalles y enlaces >

La 62a Sesión de la Asamblea General de la ONU en donde haremos un llamamiento por una resolución decisiva de la ONU para que se incluyan las recomendaciones políticas clave que aparecen en el Informe de Carreteras Seguras. Por ello le rogamos que participe. Como persona individual, por favor firme nuestra petición a las Naciones Unidos. Si su organización o empresa está de acuerdo con los objetivos de Carreteras Seguras y le gustaría apoyar la campaña, por favor envíe un mensaje de correo electrónico a info@makeroadssafe.org.

Pour des routes sûres est soutenue par une association internationale d'organisations. Voir ici pour les détails et les liens >

La campagne Pour des routes sûres est axée sur la 62ème Session de l'Assemblée Générale des Nations Unies, au printemps 2008, où nous appelons l'ONU à adopter une résolution ferme afin d'intégrer les principales recommandations du rapport Pour des routes sûres. Engagez-vous ! A titre personnel, merci de signer notre pétition à l'attention des Nations Unies. Si votre organisation ou votre société approuve les objectifs de la campagne Pour des routes sûres et souhaite la soutenir, merci d'envoyer un e-mail à l'adresse info@makeroadssafe.org.

Für sichere Straßen ist ein Gemeinschaftsprojekt internationaler Organisationen. Einzelheiten und Links finden Sie hier >

Höhepunkt der Kampagne Für sichere Straßen ist die 62. UN-Vollversammlung im Frühling 2008. Dort werden wir eine UN-Resolution fordern, die die wichtigsten politischen Empfehlungen unseres Berichts übernimmt. Bitte machen auch Sie sich dafür stark: unterschreiben Sie unsere Petition an die Vereinten Nationen. Wenn Ihre Organisation oder Firma unsere Ziele befürwortet und die Kampagne Für sichere Straßen unterstützen möchte, schicken Sie bitte eine E-Mail an info@makeroadssafe.org.

Una serie di organizzazioni internazionali appoggia la campagna Strade Sicure.
La campagna ha avuto i suoi momenti salienti nel corso della prima Settimana della Sicurezza Stradale (23-29 aprile 2007), lanciata dalle Nazioni Unite, durante il G8 che avrà luogo a Heiligendamm, in Germania, e che avrà nel corso della 62 ª Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, prevista per l’autunno del 2007. In questa occasione chiederemo l’approvazione di una forte risoluzione da parte dell’ONU, che comprenda le raccomandazioni politiche del rapporto Strade Sicure. Aderite anche Voi. Per aderire individualmente Vi preghiamo di firmare la petizione indirizzata alle Nazioni Unite. Se la Vostra organizzazione, o la Vostra società condivide gli scopi di Strade Sicure e desidera appoggiare la campagna, inviate una mail a: info@makeroadssafe.org.

اجعل الطرق آمنة بدعم ورعاية من قبل إئتلاف من المنظمات الدولية، انظر التفاصيل هنا >

تركز حملة "لنجعل الطرق آمنة" على الإجتماع الثاني والستون للجمعية العامة للأمم المتحدة والذي سيعقد في ربيع عام 2008 ونطالب بإصدار قرارا ملزم لجعل الطرق آمنة.

فإذا كنت تؤيد مطلبنا، نرجو منك توقيع نداء الى الأمم المتحدة وإذا كانت شركتك تتوافق وأهدافنا وتدعمها فنرجو مخاطبتنا على البريد الإلكتروني

info@makeroadssafe.org

使道路安全由一个国际组织联合会全力支持,详情请见这里 >

2007 年是将重视全球道路安全问题国际化的关键一年。这个活动着眼于2007年4月23日至29日开展的第一届联合国道路安全周活动、在德国海利根达姆召开的八国峰会,和2007年8月第62届联合国大会,其间我们会号召联合国采取切实的解决措施,包括使道路安全报告的重要政策建议。请加入我们的行列。作为个人,请签署将递交联合国秘书长的请愿书。如果你的单位或公司希望支持这个活动,请发送邮件到info@makeroadssafe.org.

Кампания «Сделать дороги безопасными» поддерживается рядом международных организаций. См. здесь чтобы получить детали и ссылки >

2007 будет решающим годом для того, чтобы включить вопросы глобальной дорожной безопасности в повестку дня международных организаций.

Деятельность кампании «Сделать дороги безопасными» сосредоточена на Первой неделе дорожной безопасности ООН 23-29 апреля 2007г, встрече «Большой восьмерки» на высшем уровне в Хейлигенхайме (Германия) и 62-й сессии Генеральной Ассамблеи ООН осенью 2007г, где мы требуем, чтобы резолюция ООН включала ключевые рекомендации доклада «Сделать дороги безопасными». Присоединяйтесь к кампании. Как частное лицо, пожалуйста, подпишите наше ходатайство к Организации Объединенных Наций. Если ваша организация или компания соглашаются с целями кампании «Сделать дороги безопасными» и хотела бы поддержать кампанию, пожалуйста, напишите нам об этом по электронной почте info@makeroadssafe.org.

The Make Roads Safe campaign is coordinated by the FIA Foundation.

giovedì 18 ottobre 2007

CAROLINA RIVELLI E DIEGO ARMANDO MARADONA jr.

Ciao!
Vi diamo appuntamento, tra pochissimo, in tutte le edicole Italiane.
Un saluto a tutti!!

CAROLINA RIVELLI BACKSTAGE


CAROLINA RIVELLI BACKSTAGE, photo by Mariano Luchini photographer©2007 All right reserved.

Carolina, elegantissima, in una pausa di lavoro.... E' sul Set fotografico di "Ragazzi contro...di prossima pubblicazione in Italia.

Backstage Maradona & Rivelli

Maradona & Rivelli, sul Set di "Ragazzi contro..."insieme alla troupe.

Diego Armando Maradona jr & Carolina Rivelli Backstage

Diego Armando Maradona jr & Carolina Rivelli, insieme sul set durante la lavorazione del videoClip "Ragazzi contro..."

Backstage Diego Armando Maradona


Backstage Diego Armando Maradona, photo by Mariano Luchini photographer Copyright 2007 all right reserved.

Diego Armando Maradona jr. sul set di "Ragazzi contro..." durante una pausa di lavorazione da simpaticamente, il CIAK ,alle prossime riprese.

mercoledì 17 ottobre 2007

lunedì 15 ottobre 2007

ORNELLA MUTI for "Ragazzi contro la violenza"



"Invecchiare è doloroso e negarlo sarebbe dire una menzogna. Bisogna riconoscere il dolore, sentirlo e passarci attraverso. Sarebbe sbagliato nasconderlo". E poi: "Oggi inseguiamo il mito della forma perfetta, della magrezza a ogni costo. Dobbiamo tutte essere.
Io stessa tengo sotto controllo l'alimentazione.
La mia dieta è moderata, ma che lotta, trovare il giusto equilibrio!"

Ornella Muti

NAIKE RIVELLI IN THE STREETS OF NAPLES


Backstage
NAIKE RIVELLI in un momento di pausa durante le riprese del lavoro editoriale: Ragazzi contro la Violenza

NAIKE RIVELLI on the photo video set of editorial work.

domenica 14 ottobre 2007

Chains Catene...

La violenza è la causa più comune della frattura di un nucleo familiare, ed è una catena che non lascia scampo..

EMPATIA


Una parola così strana, singolare.
Empatia è capire, comprendere.
Vedere al di là del reale. Empatia non è solo sogno, a volte è illusione. A volte le sfumature dell'empatia sono dannose, perchè vedi troppo e troppo bene e cose piccole divengono grandi, e cose grandi divengono immense.
Empatia è riuscire a capire uno stato d'animo. O anche più di uno se ce la facciamo.
Empatia è quella che, se tutti l'avessimo, saremmo più attenti, o più crudeli.
Poter vedere al di là del falso sorriso, anche questa è empatia. Capire quando smettere, quando il gioco diverrà troppo doloroso per gli altri. Capire quando chiedere di saltare è chiedere troppo e quindi abbracciarsi, pronti, sulla punta della montagna. Legati alle nostre convinzioni ma capire che ancora non si può chiedere di saltare nè sentire com'è che era, volare.
L'empatia a volte può far male. Come quando vedi i dettagli di una persona e li esponi al mondo, quando magari la persona voleva semplicemente starsene nel suo piccolo, mostrarli solo a pochi, o lasciare quel tesoro a chi li avesse visti.
E magari, orgoglioso di questo traguardo li sveli, ed un pò la svendi, quella persona.
Perchè per te era una scopera, per lei, forse, una privazione.
Di qualcosa che era suo.

L'empatia è una cosa incredibile. A volte salvifica a volte dannata.
Perchè certe volte vorresti poter chiudere gli occhi, di fronte al male, al dolore, a tutto quello che non va in ognuno di noi.
Ma se ti capita una ventata di empatia in quel momento, se il tuo cervello inizia a cogliere i dettagli, allora sarà dura. Vedrai tutte le ferite, tutti i dolori.
E non potrai farci niente.
Perchè empatia non significa saper risolvere, ma saper guardare.
Come un piccolo voyeur e la sua piccola perversione. Guardare il dolore o i sorrisi del mondo. Rispecchiarli dentro se.
A volte anche fuggirne.
Perchè non sempre si può guardare tutto il dolore del mondo con il distacco di una pietra.
A volte bisogna poter gettarsi, fare cinque o sei rimbalzi sull'acqua
e poi affogare.
per non sentire nulla, per un pò.

Andrea (sdl) www.spiritidiluce.blogspot.com

INDIFFERENCE...is VIOLENCE!


INDIFFERENCE..., photo by azli jamil - I shoot life. flicker community

How do we change apathy into empathy?

photo contributed by Azli Jamil - Malaysia for "Ragazzi contro la violenza".

WAITING...


WAITING..., inserito originariamente da azli jamil - I shoot life.

Explore... Interestingness....
I keep being haunted by these two words...
A very close friend once told me that the movie Terminal was all about waiting...

photo contributed by Azli Jamil - Malaysia for "Ragazzi contro la violenza".

...the bitch......the suffered......the lover...


photo contributed by Sara Maria Santos
Santiago-Dominican Republic
for "Ragazzi contro la violenza".

Don't ever look back....


photo contributed by Sara Maria Santos
Santiago-Dominican Republic
for "Ragazzi contro la violenza".

sabato 13 ottobre 2007

Star


photo contributed by Richard M. PENTAX FANATIK USA for "Ragazzi contro la violenza".

giovedì 11 ottobre 2007

CAROLINA RIVELLI Backstage TONY LEVITA director

El servicio fotografico ha sido realizado, en location atrezadas, muy particulares, por valientes
Profesionistas, fotografos y creativos Italianos, Mariano & Renato Luchini.

Ha sido enrequido en su presentaciòn final, por el proyecto y por la realizaciòn en grafica muy particular y detallada, mas allà del atento trabajo de post-producciòn.

Este blog contiene la descripciòn y los contenidos de la obra. Ademàs ofrece a los utentes la posibilidad de contacto con el testimonial, y la evaluaciòn màs profundizada de los temas tratados. Seguramente eficaz y complementar es el utilizo de sistemas multimediales como tecnologia flash, wallpapers, fotos, video, sonidos, musica y la posibilidad de descargarlos por los utentes.

El backstage de los trabajos de tirada fotografica, ha sido realizado simultaneamente por un equipo atrezado y altamente especializado.
A travès de tecnicas de video tirada digital y fotografica coordinada por el directòr y video-maker Italiano, Antonio Levita, en colaboraciòn
con la SIXPOWER TELEVISION y la K-Digital.
El equipo ha seguido directamente todas las fases de trabajo,( el backstage), realizando un producto final que serà distribuido tambièn en disco DVD, durante todos los eventos de presentaciòn, sucesivos a la publicaciòn.

sta per arrivare...

NAIKE on the Backstage

Boys Against The Violence.
Backstage
Naike Nivelli with the photographer Mariano Luchini to the work in shooting preview...

NOI BAMBINI, ANCORA NELLE FOGNE DI BUCAREST



La Romania è entrata a pieno titolo nell’Unione Europea eppure nelle fogne di Bucarest bambini senza nome sniffano colla e aspettano di essere venduti. Sono carne viva, inesistenti per l’anagrafe e per la società occidentale

La nostra guida all’inferno la incontriamo davanti alla stazione di Bucarest. Ha 15 anni, a 9 anni è scappato dall’orfanotrofio dove viveva, un grande agglomerato di edifici nella capitale rumena. Da tanto tempo, nemmeno lui ricorda da quanti anni, è un dei cinquemila abitanti delle fogne. Ma forse sono di più, ci hanno detto, e soprattutto sono per la maggior parte bambini di cui nessuno sa niente, non hanno nomi né documenti: all’inferno, in quell’inferno in cui ci apprestiamo a scendere, non esiste un’anagrafe.

La nostra guida un nome ce l’ha. Si chiama Mikel, ha il volto magro e gli abiti sporchi, sta seduto sui una panchina con altri uomini e ragazzini e una donna. Non fanno nulla. Non parlano, non si muovono, non aspettano nulla. Ci hanno detto che solo loro ci possono portare dove si nascondono e vivono gli aureolaci, i bambini che raccolgono l’elemosina ai semafori e sniffano la colla –aurolac- la marca rumena più economica – che distrugge polmoni e fegato, ma regala un attimo di stordimento e pazzia. Mikel si lascia avvicinare.

Come tanti qui, capisce qualche parola di italiano, nel nostro paese c’è stato di sicuro, conosce Prato, Verona, Vicenza, Viterbo: città che non si studiano a scuola e tanto meno si studiavano vent’anni fa nelle classi elementari del regime di Ceausescu. Lo capiremo presto, è uno dei tanti ragazzini comprati e venduti nell’orrenda tratta che dagli anni 80 attraversa i Balcani e porta nel nostro paese piccoli mendicanti, piccole prostitute, piccoli storpi. Qualcuno cresciuto nel terrore e nella miseria, è tornato in Romania. Ed è finito nel nuovo, personalissimo inferno che ora ha piena cittadinanza nell’Unione Europea.

Ci avevano detto che non esiste più, che è una leggenda metropolitana, che i bambini delle fogne sono scomparsi, che gli sniffatori di colla sono finiti: non è vero. Li abbiamo visti, abbiamo passato quattro orrende ore con loro. Ore eterne là sotto, Mikel e gli altri abitanti del paese sotterraneo ci vivono da sempre. Poche parole bastano a capirsi, pochi soldi sono il biglietto di ingresso. La porta che conduce alla “città dolente” sotterranea di Bucarest è proprio dietro un gigantesco centro commerciale, dove la gente va a fare spesa e a riempire i carrelli di tutto il ben di dio che può offrire l’ipermercato di una capitale europea. “Attenzione ai soldi, non fate vedere che avete il portafoglio, statemi vicini.” - dice Mikel, camminando attraverso cumuli di immondizia dall’odore rivoltante e intanto racconta la sua storia - “a nove anni me ne sono andato dall’orfanotrofio…non c’era nulla da mangiare, botte e basta…non so come sono arrivato in Italia… zingari forse… rubavo nelle case… ero piccolo e veloce… quante volte mi hanno preso e poi riconsegnato al mio padrone che diceva di essere mio padre… sono scappato… sono tornato qui dopo un anno, o forse due… con altri due ragazzi… c’era un pullman che partiva da Milano, mi hanno detto che andava a Bucarest, siamo saliti, ci siamo nascosti alle frontiere, poi qui alla stazione ho trovato altri ragazzi, ci siamo messi insieme… da allora viviamo qui… ecco stiamo arrivando.”. Non dice altro, non racconta altri orrori che si indovinano.

Giriamo davanti ad un casermone con tante finestre e appartamenti e tanti ragazzi che entrano ed escono. E’ la casa dello studente - ci spiega la nostra guida – alle spalle dell’edificio c’è una montagnetta con tante buche e tombini sollevati da dove ci caliamo per entrare nei sotterranei. L’ingresso ai condotti delle fogne dove scorrono anche i tubi dell’acqua calda che danno un po’ di calore negli inverni gelidi della città è nascosto da una sorta di inferriata, una grata di ferro che si ripiega verso l’alto: entriamo strisciando nella palta soffocando lo schifo di quale liquido molle e putrido. Accendiamo una torcia elettrica. E il fascio di luce illumina una donna con in braccio un bambino di due anni al massimo, più in là un altro piccolo gioca per terra e altri bambini ancora, ci sono due o tre ragazze più grandi, nel buio si vede male. Mikel ci fa da interprete. La donna è venuta dalle campagne. Il bambino è malato, cancro. Ha bisogno di seimila euro per farlo operare. Ne ha raccolti solo quattromila. Non sa cosa le accadrà ora. Le diamo l’indirizzo di una associazione di beneficenza che da poco si è installata a Bucarest, chissà?...

Più in là, dove l’oscurità è ancora più fitta e le pile faticano ad illuminare le pareti del condotto, ci sono coperte gettate per terra, qualche vestito, tracce di scatolette e cibo avanzato, qualche squittio che fa trasalire di orrore e ribrezzo. E poi la lama luminosa fa brillare tanti occhi e visi sporchi e senti un odore fortissimo di colla. Mi viene in mente quello che ho letto sui verbali della polizia: quando hanno scoperto a Verona una banda di schiavisti che costringeva i bambini a rubare, nelle intercettazioni dei trafficanti c’erano dialoghi agghiaccianti, chiedevano dall’Italia ai complici rumeni: “I poliziotti hanno preso altri bambini, mandateci nuova carne vie, dicevano, carne viva…”. E la carne viva la trovi qui.

Ce lo dicono tranquillamente: tanti di questi bambini non sono mai stati registrati all’anagrafe, non compaiono nei registri dell’assistenza sanitaria, delle scuole, del comune. Farli scomparire è facile, non sono mai esistiti.

Un odore ancora più acre ci annuncia la zona dove vivono gli aureolaci. Piccoli randagi dagli otto ai 15 anni che campano di elemosina e nascondono in sacchetti di plastica l’aurolac, ogni tanto ci affondano il viso per stordirsi. Cerco di parlare con loro, mi chiedo disperatamente cosa può convincere un bambino così che per lui c’è una possibilità , una speranza, un futuro, qualcosa insomma di più degno.

Qualcosa che abbia la dignità che spetta ad un essere umano, ad un piccolo bambino spaventato e incattivito. Qualcosa che non sembri una presa in giro, qualcosa che io possa dire, io giornalista italiano gonfio di euro e che stasera – spero – tornerà nel suo albergo con bagno, doccia e piscina e cenerà al ristorante e respingerà imbarazzato l’offerta del portiere di notte che propone una ragazza, una ragazza che potrebbe essere la sorella del piccolo che ho di fronte. Perché per la maggior parte di questi piccoli l’alternativa all’elemosina, alle fogne e all’aurolac è la prostituzione. I concittadini europei sono buoni clienti, dicono.

“Cosa me ne frega di vivere.” – dice un ragazzo – “I miei genitori non li conosco, non ho casa, non andrò a scuola, vivo nelle fogne d’inverno perché qui fa caldo, d’estate fa più fresco al parco ma qui nei sotterranei è più sicuro. Ho solo paura di quelli che rapiscono i bambini. Dicono che qualcuno sia stato trovato morto, privo di organi…”.

E’ l’ultima storia che circola qui, nelle fogne: non ci sono conferme da parte della polizia. Speriamo sia solo una leggenda… speriamo.

Certo il traffico c’è: la “carne vie” costa poco e rende tanto. Quelli che valgono di più sono gli handicappati, i bambini abili a rubare e le prostitute minorenni. Basta guardarsi in giro, per le strade di Milano e Roma. Gli handicappati stanno invadendo il mercato: non si sa perché – a parte un orrendo sospetto – abbiano mutilazioni tutte uguali, ginocchia rovesciate che li costringono a camminare come cani. A Roma, in via del Corso avevamo incontrato il ragazzo-cane, ormai lo chiamavano tutti così per via di quella sua impressionante andatura a quattro zampe provocata dalle ginocchia malformate e piegate all’indietro, come un cane appunto.

Nei condotti dell’inferno incontro Julian, è cresciuto in orfanotrofio con il ragazzo cane che gira per le strade di Roma. Lo conosce bene.

“Noi lo chiamavamo l’uomo ragno, l’unico fumetto che arrivava in istituto. Me lo ricordo quel supereroe sempre appoggiato alle mani e con le ginocchia allargate.” - ci racconta spiegando il beffardo quanto crudele nomignolo - “Quando avevamo dieci anni ci hanno buttato fuori dall’orfanotrofio. Abbiamo vissuto insieme per strada per dodici anni. Poi è scomparso.”. Ho un dischetto nella piccola telecamera che documenta il nostro viaggio, ci sono le immagini del suo amico a Roma, lo riconosce subito, gli racconto dove l’ho visto. Come c’è arrivato? Julien mi ride in faccia: “Stupido italiano, sono domande che non si fanno.”.

Mikel ora è nervoso, la telecamera ha acceso gli sguardi, i ragazzini delle fogne hanno capito che certamente abbiamo addosso soldi e merce che si può vendere facilmente, “Andiamo” dice – “ma prima dovete darmi altri soldi.”. Non discutiamo, dai cunicoli soli non si esce.

All’uscita, vicino alla stazione della m,metropolitana, ci saluta Claudia, undici anni. Un italiano perfetto, anche lei ci racconta di Viterbo, Prato, Ancona, Bergamo, Brescia: città italiane che pare strano siano familiari ad una bimbetta rumena. Dice che non ha i genitori, che vive in una casa sociale. E allora, com’è andata in Italia, e con chi?

Glielo chiediamo: lei cambia espressione, mette il broncio “vai via, vai via…”. E parla solo in Rumeno, di colpo non capisce. Se ne va con un gruppo di altri ragazzini. Si passano un sacchetto pieno di orrenda colla dal sapore nauseabondo. Annusano, barcollano storditi.

Quanti sono? Nessuno lo sa. Non esistono. Sono anonimi cittadini europei. I parametri di Maastricht non li contemplano. Ma ci sono. Fantasmi terribilmente reali. Carne vie.

Giancarlo Giojelli da "Italia Domani", luglio-agosto 2007

mercoledì 10 ottobre 2007

Carolina e Diego


Carolina e Diego, inserito originariamente da Mariano Luchini photographer.

Carolina Rivelli e D.A.Maradona, sorpresi in un momento di pausa sul set.

Carolina Rivelli


Carolina Rivelli, inserito originariamente da Mariano Luchini photographer.

Smoke on the Video Clip set of "ragazzi contro...".

Diego Armando Maradona jr Backstage


Diego Armando Maradona jr Backstage photo by Mariano Luchini photographer Copyright 2007 all right reserved.

Diego, durante le riprese sul set del Videoclip "ragazzi contro..."

domenica 7 ottobre 2007

YOU SCHOOL "contro il bullismo nelle scuole"


YouSchool.it ha giusto due settimane di vita, ma il portale nato a Napoli per iniziativa di alcune scuole della città, finanziato dal Comune e adottato dal ministero nell'ambito di progetti contro il bullismo, già festeggia diffondendo i dati della sua presenza on-line: sono state oltre 600 mila le pagine visitate, in 15 giorni, mentre le "visite", gli utenti che si sono collegati al sito, hanno raggiunto quasi quota 200 mila.

Il sito che offre agli studenti ed al mondo della scuola l'alternativa positiva a YouTube (che l'anno scorso ha fatto più volte parlare di sé per i video sulle violenze nelle scuole o per le immagini scandalo dalle aule) ha cominciato la sua marcia pur tra le difficoltà di chi ha cercato di collegarsi senza usare il browser Explorer, ed ha premiato chi ha creduto nel progetto. Oltre 50 mila pagine al giorno sono state lette, e i contatti vanno ben oltre i confini locali.

L'antidoto a YouTube deve essere piaciuto ai giovani della "X generation", quella nutrita di computer e videogame, se nella maggior parte dei casi chi ha guardato YouSchool.it lo ha fatto più di una volta. Certo a fare da traino sono state le scuole, ma c' è un dato che rivela un' attenzione tutta individuale, da parte degli studenti: la maggior parte dei contatti avviene tra le ore 20 e mezzanotte (niente a che vedere con le scuole, dunque) ed è di sera che vengono aperte gran parte delle pagine. «E' la dimostrazione - afferma l'assessore all'Educazione del Comune di Napoli, Giuseppe Gambale - che la rete è neutra, la si può usare a fini positivi o negativi, e che quando si offrono gli strumenti giusti i giovani danno risposte adeguate». (b.d.f.)

giovedì 4 ottobre 2007

Backstage street some models on the set


BACKSTAGE STREET some models on the set, photo by Mariano Luchini photographer Copyright 2007 all right reserved.

Questa foto è dedicata al giovanissimo, (il secondo da sx,) Marco, il quale a causa della superficialità e stupidità di alcuni, anche questa è violenza..., in un fatalissimo incidente, ha perso la gamba destra. Oggi è ancora ricoverato presso l'ospedale cittadino accudito amorevolmente dai genitori, dal fratello Stefano e da tutti i suoi parenti ed amici; moltissimi....
Marco sta soffrendo le pene dell'inferno poichè anche la gamba sinistra ha subito notevoli danni.

Marco è molto forte ed ama la vita in ogni sua forma... questa sarà la sua arma migliore, contro la VIOLENZA!

Questo Ragazzo contro la violenza si chiama... Marco Siviero e vive a Napoli.

Voglio augurare a Marco ogni bene...!

www.marcosiviero.com

La violenza ferisce anche voi!


La violenza di genere uccide e ferisce donne e ragazze e bambine che sono le vostre figlie, le vostre sorelle, le vostre madri. Ferisce anche voi: che ne siate consci o meno. Molti di voi sono cresciuti con l'idea che essere aggressivi, insensibili, “duri”, sia essere “veri uomini”, e solo questo vi sta derubando di molte delle capacità che conducono ad essere uomini “interi”, completamente umani.

Non avete bisogno di qualcuno che vi dica cos'è un “vero uomo”: non ne esistono di falsi nella specie umana. Avete bisogno di relazioni vere, e di pace vera nelle vostre famiglie e nei vostri gruppi, quali essi siano. Se non sceglierete di essere parte della soluzione alla violenza, continuerete ad essere parte del problema: il vostro silenzio vi renderà complici. La violenza ha strette connessioni con il potere e con l'oppressione. La violenza di genere concerne il mantenere il dominio degli uomini sulle donne, ma molte altre forme di oppressione sono modellate su questa: eterosessuali/omosessuali, adulti/giovani, nativi/migranti. Sfidare e contrastare la violenza di genere è uno dei modi più importanti, per uomini e donne, di cominciare a smantellare l'oppressione nel suo complesso, inclusa quella specifica che essi/esse possono soffrire.

Parlate ai vostri figli, ai vostri nipoti, ai vostri fratelli minori. Hanno bisogno di voi per crescere. I ragazzi ricevono naturalmente influenze anche dall'esterno della propria casa: dagli amici, dai vicini, dalla televisione, da internet, dalla musica, dai film. Tutti questi attori, ed altri, mandano loro messaggi su cosa significhi “essere un uomo” o “diventare un uomo”, e troppo di frequente il messaggio consiste nell'essere spietati, nell'avere il controllo sulle altre persone, nell'essere i più “tosti” e così via. Ma i ragazzi guardano soprattutto voi, i loro padri e zii e fratelli maggiori, e vedono che tipo di relazioni avete con le donne nella vostra vita, e tendono a trarre suggerimenti da esse. Perciò dovete insegnare loro, e dovete farlo spesso, che non c'è posto per la violenza in una relazione.

Non è mai troppo presto per parlare ad un bambino di come si può esprimere in modo nonviolento rabbia o frustrazione, di insegnargli che il corpo altrui è un limite, che merita rispetto e attenzione quanto il suo. Potete mostrargli come: quando è furioso può farsi una corsa in giardino, uscire dalla stanza e prendersi il tempo per riflettere, fare a pezzetti un foglio di carta straccia, parlarne con voi, mettere su il suo cd preferito e scatenarsi in una danza... E fategli sapere che può sempre contare su di voi, quando gli sembra che le cose siano difficili, brutte, incontrollabili.

Tentate di dargli degli esempi su come agire quando percepisce che una situazione potrebbe diventare violenta.

Non è mai troppo presto per ascoltarlo. Fate attenzione a come vostro figlio, o vostro nipote, e i suoi amici, parlano di bambine o ragazze. Chiedetegli se ha notato comportamenti di violenza e abuso, se è preoccupato che qualcuno venga ferito o maltrattato fra i suoi amici ed amiche. Un ragazzino non verrà mai da voi a chiedervi consiglio su come trattare le donne, ma questo non significa che non ne abbia bisogno. Perciò quando guardate la tv assieme a lui, o ascoltate musica insieme, o leggete insieme, e vedete o sentite qualcosa che incita e approva la violenza contro le donne, che le insulta e le disprezza, esprimete il vostro dissenso.

I ragazzi possono apprendere il rispetto per gli altri semplicemente osservando come voi trattate le altre persone: mentre state guidando l'auto, o quando parlate alla commessa del negozio o al cameriere al bar, e come vi rivolgete ai membri della vostra famiglia quando siete tutti seduti insieme a tavola. I bambini osservano, e tendono ad imitarvi nel bene e nel male, perciò riflettete voi stessi su come gestite emozioni quali la rabbia e l'angoscia, su cosa mostrate ai vostri figli e nipoti e fratelli. Fate in modo che possano ammirarvi perché siete uomini interi: onesti, rispettosi, leali, capaci di ascolto, sensibili, forti delle relazioni d'amore e amicizia con le donne della vostra vita, coraggiosi al punto di decidere che essere un uomo, o diventare uomo, non ha nulla a che fare con la violenza.

Maria G. Di Rienzo

(da Nonviolenza. Femminile plurale, n. 129 del 4 ottobre 2007)

BACKSTAGE STREET

Piccolo breefing di Naike Rivelli con i fotografi e la troupe video sul set di Ragazzi contro la violenza.

lunedì 1 ottobre 2007

carol


carol
Inserito originariamente da RENATO LUCHINI PHOTO
BACKSTAGE
Carolina Rivelli